Aspettate ancora un attimo
prima di scacciarmi
ai margini dei vostri
palmi e sguardi.
Così mi lascereste i miei
sogni –
quelli che ancora
non han trovato fine né compimento,
fatemi sfiorare
con un dito tremante
le bocche
dei vulcani vesuviani,
il fumo dei camini,
per poi volare via di nuovo
– verso la valle
dove mai
penetra il giorno,
dove solo la Stella Polare
semina un barlume di luce.
Lì attenderei l'alba
un'allodola
che di nuovo mi porterebbe in cielo piano.
Ma no...
Sul mio palmo
bianca
luce
cadde solo una piuma.
Fluttuante –
con cui scrivo
ali ai pensieri
e sostegno al collo,
a cui potreste aggrapparvi avidi.
Ora,
gli occhi come chiave,
la mia anima
non sarà sepolta in terra falsa,
né imprigionata nel Regno della Terra.
Il corpo?
Ve lo posso dare
gratis,
dovrete solo portarlo al rogo
a far da tizzone sospirante.
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